lunedì 30 marzo 2015

Perché la chiamano crisi del settimo anno?

Chi non ha sentito parlare della crisi del settimo anno? E' statisticamente provato che molte relazioni amorose, amicali e matrimoniali, dopo 7 anni scoppino. Luoghi comuni o verità?

Secondo la visione antroposofica, l'esistenza umana è suddivisa in cicli ben definiti di 7 anni. Per ogni periodo della vita vi sono caratteristiche differenti che determinano nell'individuo una propensione a particolari influssi ed esperienze.
L'essere umano, in modo consapevole e non, è costantemente in evoluzione ed ogni sette anni questa evoluzione è ancor più evidente; non a caso in  passato è stato attribuito al numero 7 un significato di completezza, di abbondanza e di perfezione (spirituale). Numerose civiltà del passato invece, hanno ritenuto il 7 un numero sacro; ancora troviamo il numero 7 in scritti religiosi, in miti e leggende; anche la settimana segue un ciclo di 7 giorni. Il grande leader cinese Mao Tse Tung ad esempio, tentò di sostituire alla settimana di 7 giorni una di 10. Dopo poco tempo si dovette ritornare alla settimana di 7 giorni dato l'altissimo numero di operai che risultavano ammalati.




Cosa accade ogni 7 anni nel nostro corpo?
I Chakra, che molto generalmente qui indico come 7 punti energetici presenti in ogni individuo, determinano ogni 7 anni, una mutazione del nostro corpo (energetico) tanto da determinare allo stesso tempo dei mutamenti nell'essere umano.
Questi cambiamenti che avvengono costantemente negli essere umani, perché se ci riflettiamo oggi non siamo sicuramente quelli di ieri, sono ancora più evidenti ogni 7 anni; ecco perché nel tempo impariamo ad apprezzare cose che prima ignoravamo, a mangiare cibi che prima non ci piacevano, ad interessarci a fatti o cose che prima detestavamo. Per farla breve

mercoledì 25 marzo 2015

E se ti dicessi che la paura non esiste?

In questi giorni diverse persone mi hanno chiesto come è possibile affrontare le proprie paure e cosa è possibile fare per gestirle.

Iniziamo con il dire che il termine paura indica un pericolo, reale o presunto che esso sia. Quando parliamo di paura vuol dire che stati come ansia, timore, nervosismo, preoccupazione, apprensione, cautela, esitazione, tensione, spavento, terrore, fobia e panico la fanno da padroni. Già da questa prima analisi ci si può rendere conto che la paura non esiste, esistono invece una serie di stati d'animo che a seconda della situazione determinano in noi delle reazioni.

Se abbiamo paura, il nostro corpo per un attimo si immobilizza e fa una serie di valutazioni, del tipo mi conviene scappare o restare? Poi il sangue fluisce verso i muscoli scheletrici, ad esempio le gambe, rendendoci così più abili alla fuga e nel contempo il volto diventa pallido. In generale nel corpo si attivano dei circuiti celebrali che mettono in allerta l'intero organismo preparandolo all'azione.

Ma a quanti di noi è capitato di avere paura e di non riuscire a reagire?
Quando si verifica questa incapacità di azione è perché la comunicazione tra mente e cuore, ovvero la parte emozionale con quella razionale non è efficace, non sappiamo riconoscere l'emozione che stiamo provando e pertanto in nostro cervello fa una gran confusione e anziché invitarci all'azione resta fermo, immobile e cerca di prendere più informazioni circa ciò che sta accadendo.
Quindi il primo passo da fare è capire le nostre paure quando, come e perché si presentano, in che parte del corpo si concentrano: battito cardiaco accelerato, sudorazione, ecc.. e imparare a gestirle.

Come vi anticipavo le paure non esistono,

lunedì 23 marzo 2015

Pillola della bontà: to be or not to be?

Studi scientifici di ultima generazione, propongono sempre più prodotti capaci di alterare i nostri stati d'animo e i nostri sentimenti. L'ultima novità arriva dall' University of California di Berkeley la quale, sta sperimentando e testando un farmaco che indurrebbe le persone ad essere più buone ed empatiche, la medicina in questione è denominata la pillola della bontà. La capsula sembrerebbe in grado di produrre artificialmente sentimenti di bontà, dovuto al tolcapone, sostanza chimica prodotta dal cervello e legata a sentimenti come la ricompensa e la motivazione.






Questa notizia è quasi la dimostrazione, che con tutti i nuovi studi legati alle neuro-scienze, sia possibile scegliere come sentirsi, come stare e che stato d'animo indossare. In realtà, non ridurrei tutto alla semplice assunzione di farmaci; il cervello che è l'autista per certi versi delle nostre emozioni, può già scegliere come stare, senza assunzione alcuna di medicinali.


Vediamo in che modo:
Studi scientifici testimoniano che tutte le nostre emozioni risiedono in una parte del cervello: l'amigdala; un gruppo di strutture tra loro interconnesse, posto sopra il tronco cerebrale, e che durante un'emergenza emozionale è in grado di sequestrare il resto del cervello e di imporre i propri comandi. Partendo da questo assunto, sappiamo anche che il cervello umano è stato creato per ricordare esperienze negative, ovvero una volta che si presentano esperienze di vita in grado di ferirci, queste restano come i nostri ricordi più indelebili; ecco anche perché si fa fatica ad adottare il thinking positive.

In base a queste due sole considerazioni,

sabato 21 marzo 2015

I tre livelli di consapevolezza. E tu, di che livello sei?

Ogni essere umano durante la propria esistenza passa attraverso tre tappe fondamentali che corrispondono a tre livelli di consapevolezza diversi.





  1. Al primo livello appartengono tutte quelle persone che sono legate al proprio corpo fisico, che credono di vivere in un mondo separato ed a loro ostile. Potremmo raggruppare queste persone nei primi due gradini della Piramide di Maslow, ovvero coloro che tendono a soddisfare i loro bisogni fisici come mangiare, bere, dormire e il bisogno di sicurezza come la protezione di una casa o della necessità di una famiglia. 
  2. Al secondo livello appartengono invece, coloro che iniziano a comprendere il proprio pensiero, ed iniziano a capire che,

venerdì 20 marzo 2015

Giornata internazionale della felicità: come essere felici?

La giornata internazionale della felicità si celebra il 20 marzo in tutto il mondo ed è stata istituita il 28 giugno 2012 dall' ONU. 
Mi chiedo perché istituire una giornata internazionale della felicità, per ricordare al mondo di essere felice?  







Forse non tutti sanno che la felicità è intrinseca nella natura umana, a condizione che la si rispetti; infatti, più è elevata la conoscenza di se stessi, maggiore sarà l'incremento della propria felicità. Se molte persone non riescono ad essere felici è perché  non si interrogano su chi sono e dove stanno andando, vivono in funzione degli altri e si lasciano influenzare dall'ambiente circostante. 
Non sarebbe molto più semplice seguire le proprie pulsioni, fregarsene del giudizio degli altri, abbandonare i sensi di colpa, (preferisco fermarmi qui!) ed ESSERE FELICI?

mercoledì 18 marzo 2015

Perché affidarsi ad un Counselor?

Il Counseling è una professione di aiuto regolamentata in Italia dalla Legge n.4 del 14 gennaio 2013 ed ha come mission l' incremento della felicità percepita del cliente.

Ogni individuo, a seconda della propria natura e dei propri obiettivi di vita, intende il concetto di felicità in modo diverso; quando si presenta un'incongruenza tra questi due, la propria natura e gli obiettivi prefissati, che più tecnicamente possiamo chiamare come bisogni e desideri, incombono condizioni di malessere nell'individuo, tanto da portarlo alla frustrazione e ad una situazione di non benessere.
Obiettivo del Counselor è quello di portare ogni singola persona ad incontrarsi con se stessa, come sostegno e supporto psicologico,

martedì 17 marzo 2015

Ti senti una persona "socialmente incompetente"?

Chissà quante volte nella tua vita hai conosciuto persone con una fastidiosa mancanza di inettitudini sociali - persone che ignorano quando interrompere una conversazione o una telefonata, individui i cui argomenti sono perennemente incentrati su loro stessi o che si intromettono e fanno domande "ficcanaso".

Tecnicamente possiamo definire questo fenomeno con il termine dissemia, ossia l'incapacità di apprendere i messaggi non verbali del nostro interlocutore. Il problema è da identificarsi in una scarsa percezione dello spazio personale, per cui l'individuo tende a stare troppo vicino al territorio altrui; nella scarsa capacità di interpretare e di usare il linguaggio del corpo; nell'errata interpretazione o nell'uso sbagliato delle espressioni facciali.

Coloro che si comportano in questo modo sembrano essere incapaci degli scambi sociali più comuni, ecco perché vengono definiti come "fastidiosi".

lunedì 16 marzo 2015

Cos'è l'intuizione?

"La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo" - A. Einstein -
Cos'è l' ‪#‎intuizione‬? in generale è definita come un tipo di conoscenza immediata che non si avvale del ragionamento e della conoscenza sensibile. Ricerche delle scienze cognitive, istituzioni governative e università, sembrerebbero ormai in accordo sul fatto che ognuno di noi possiede il potere intuitivo.
Allora perché, nonostante il potere intuitivo, non si riesce sempre a fare lascelta giusta? Non si sa a volte, che strada prendere?
La mente, è chiamata così, perché MENTE! se si vuole iniziare ad entrare in contatto con la propria parte intuitiva c'è bisogno di:
‪#‎ascoltare‬ se stessi;
‪#‎prendere‬ del tempo per stare da soli;
‪#‎creare‬, scrivere, disegnare, cucire, cucinare, ecc..;
‪#‎praticare‬ consapevolmente la conoscenza di se stessi e del mondo che ci circonda;
‪#‎osservare‬ i dettagli;
‪#‎sentire‬ il proprio corpo;
‪#‎entrare‬ in connessione con gli altri;
‪#‎prestare‬ attenzioni ai propri sogni;
‪#‎disconnettersi‬ nel senso vero della parola;
‪#‎lasciare‬ andar via le emozioni negative;
Ti sembra tanta roba? Chiedilo al tuo ‪#‎benessere‬!

Il lavoro non si cerca, si crea!


In un'epoca dove si parla costantemente di ‪#‎crisi‬ è importante valorizzare le risorse che abbiamo.
Molto spesso ci si adegua al ‪#‎sapere‬ e al saper ‪#‎fare‬, pochi si concentrano sul saper ‪#‎essere‬.
Se ognuno di noi si domandasse quali sono le proprie capacità, risorse e potenzialità, scegliere la propria strada, così come il proprio lavoro, sarebbe di gran lunga più semplice.


Il Futuro è l'artigianato, il lavoro non si cerca, si crea.



Orientamento & Counseling

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Cos'è il Career Counseling?

Il Career Counseling o Counseling di Orientamento intende supportare la persona che si trova in una fase di transizione a compiere intenzionalmente una scelta o a predisporre un piano di azione indirizzato ad un obiettivo formativo e/o professionale.

Gli interventi possibili sono, dopo l'analisi del contesto e del potenziale:

progettazione di un percorso di crescita personalizzato con identificazione di obiettivi formativi;

sviluppo delle capacità personali e self-empowerment;

supporto nel passaggio a ruolo, competenze, esigenze professionali nuove, accelerando l'efficacia operativa;